BIOGRAFIA
Belga di nascita, Vito Masi ha trascorso la prima infanzia e l’adolescenza nella località di Marchienne-au Pont (Charleroi). La magia dei grandi maestri fiamminghi del Rinascimento, colta dal vivo nei musei e studiata attraverso i manuali scolastici, incanta l’artista sin da bambino: la sua sensibilità si nutre delle atmosfere evanescenti e rarefatte e delle suggestioni crepuscolari dell’arte moderna nordeuropea. Le prime fasi della ricerca artistica ed espressiva portano Vito Masi a lasciarsi ispirare dai grandi pittori del primo Novecento, dei quali interpreta e traduce in maniera fortemente personale la forza totalizzante del colore e il taglio dinamico della forma. L’artista si trasferisce in Italia ancora giovanissimo, dove inizia il suo percorso formativo che lo conduce a padroneggiare in breve tempo l’arte pittorica e lo porta a perfezionarsi negli studi tecnici, che si riveleranno essenziali per le costruzioni spaziali delle sue opere. Le sue prime esperienze artistiche tributano un ruolo primario alla figura umana, che spesso si staglia su sfondi e contesti geometrici debitori delle linee guizzanti e del dinamismo futurista. La prima svolta dell’artista, fino a questo punto caratterizzato da un’accurata ricerca materica della sua pittura e da una potente caratterizzazione cromatica, è ben visibile in due mostre temporanee. La prima esposizione, ospitata dal Museo Archeologico Provinciale di Potenza è dell’Ottobre 1999 e la seconda, del 2001 si svolge presso il Circolo culturale “La Scaletta” di Matera. Vito Masi è ormai maturo per il distacco da una sorta di “remake pittorico” e dal suo precedente approccio figurale: costruisce la sua cifra pittorica in cui prevale maggiormente la componente astratta e la costruzione si fa lirico/informale con le immagini colte nella loro complessità sensoriale. L’artista è giunto attualmente ad una summa delle esperienze precedenti che riguardano l’astrattismo informale con sperimentazione di materiali svariati, dal gesso allo stucco, dal bitume in diluente alla grafite (2008) e giungono fino alle più suggestive opere di fotografia digitale, con scatti in atelier di formato medio o grande incollati su multistrato rigido che ricevono interventi vari (bitume in diluente, gessetti, grafite) volti a darne la tipica velatura “terrosa”. Vito Masi dispiega la sua complessa personalità negli ultimi lavori, richiamando le emozioni crepuscolari che hanno impressionato la sua infanzia, le ansie, i turbamenti, le inquietudini di un animo sfaccettato e profondo. La regina che fa da padrona in quasi tutte le composizioni è la Malinconia, che mescola tristezza e introspezione, ricaduta interiore e scoramento, che conduce se stesso a proiettarsi in altri contesti e in altri corpi, come un essere dal “desiderio in fondo all’anima, di una cosa, di una persona mai conosciuta o di un amore che non si è mai avuto, ma di cui si sente dolorosamente la mancanza.” (Cit.) Le immagini paradigmatiche di Archeologia Industriale forniscono il bagaglio antico di un’anima che ripiega sul passato, di una sensibilità che ha custodito in sé tutti gli umori del Pays Noir belga, che guarda con velata tristezza il tempo che scorre, che condivide le nordiche pulsioni di incertezza e di complessità dell’essere umano. La Malinconia è quasi resa palpabile, fil rouge dell’opera e del modo di essere e di sentire dell’artista, tristezza custodita con pudore e delicatezza, che si affaccia come sotto-testo definito e allo stesso tempo evanescente nelle forme “risolutive” estreme che diventano le foto nelle mani dell’artista. La Malinconia diviene il filone espressivo sotteso all’arte antica, al modo di sentire l’arte, che si fa tutt’uno con il sentire proprio dell’artista, strumento comunicativo plausibile nella società dell’iper-comunicazione che è paradossalmente società di afasia totale; Malinconia interprete profetico e atemporale di un’emozione collettiva.
Mari Giusi VERRASTRO
Hanno scritto di lui : Luca Beatrice,Rino Cardone,Franco Palumbo,Mario Trufelli,Mari Giusi Verrastro,Domenico Viggiano
TESTO CRITICO
Se è vero che buona parte di ciò che oggi appartiene alla nostra cultura lo abbiamo ricevuto in eredità dagli ultimi decenni del Novecento, non può più stupirci questa continua corsa a indagare il passato, e non per puro spirito di nostalgia. Semplicemente in altri tempi, che non a caso corrispondono al periodo della giovinezza, l’occidente traboccava di una vivacità culturale che oggi ci appare davvero impensabile. Arte, musica, letteratura, cinema, teatro: l’asticella era posta molto in alto, il confronto davvero spietato, lasciare tracce significative molto più difficile che in questo lacerto di terzo millennio così strano e contraddittorio. Non è giusto, fino in fondo, guardare in particolare agli anni Sessanta e Settanta come a un’età dell’oro: non erano poi così spensierati e allegri, c’erano tensione, contrasti violenti, contrapposizioni radicali, la vita non era affatto semplice. Eppure proprio allora si formò una coscienza che, per chi ci è passato, ha dell’imprescindibile: a ogni atto estetico ne corrispondeva una precisa necessità etica, nulla era pensato fine a se stesso, ogni cosa urgente e necessaria. Ecco che, pensando a un titolo per questa mostra personale di Vito Masi, è spuntata fuori la parola “Mellotron”. Un termine che, indubbiamente, profuma di antico, ricco di quel gusto vintage che nel nostro presente muove l’anima ben più dell’ultimo ritrovato high tech. Si definisce tale strumento come l’antesignano dell’attuale sampler, un campionatore ante litteram capace di riprodurre suoni di diversi strumenti musicali e della voce umana. Per ogni tasto poteva essere registrata una qualunque informazione sonora, purché di durata non superiore ai 7”. Questa non è che un’informazione tra il tecnico e il suggestivo, che solo in parte tiene conto della lunga ricerca di Vito Masi all’interno della pittura. Nato alla fine degli anni Cinquanta, il Masi ventenne era un ragazzo alla ricerca, proprio nella musica, della sua ispirazione culturale. Figlio del Sud come tanti immigrati, cresciuto in Belgio – ed è lì che sente ancora forti le proprie radici – si è nutrito di quei suoni per crescere. E siccome l’arte è prima di tutto un gioco della memoria, queste cose periodicamente tornano a galla, tra i pensieri e i colori. Non riescono ad abbandonarlo né lui ci riesce a tenerle lontane. Questa sua nuova mostra segna il definitivo ritorno alla pittura d’immagine – chiamarla figurazione mi appare riduttivo – dopo un periodo in cui ha sondato altre possibilità espressive che non hanno escluso la fascinazione dell’astratto-informale. Un grado di sperimentazione altrettanto interessante, ma forse meno adatto a rappresentare l’ansia del tempo presente, le sue contraddizioni, i pericoli che la pittura come linguaggio, rischioso e complesso, sempre insegue. Per la mostra gli ho dunque chiesto di ripensare ad alcune tracce che lo avevano segnato, di ricordare quei nomi illustri per lui germinali ed essenziali, provando a titolare questi nuovi quadri che mi hanno davvero sorpreso, perché sono ugualmente originali e intensi. Si va da Al centro del cosmo a Cerchio, da Epitalamo a Isolata, da Sentinella notturna a Ultima schermaglia (R.Fripp, I.McDonald, D.Cross); per Dentro e fuori ha “scomodato” M.Pinder e per Sette storie T.Banks , cita F.Premoli in La terra diventa mondo e Appena puoi. Non lo conoscevo, Vito Masi, ma è bastato uno scambio di mail per ipotizzare una collaborazione. Poi l’incontro e la sorpresa di avere tanti punti in comune. Un uomo interessante che si è autodefinito cupo e melanconico, facendo cioè sua quella tipica condizione dell’artista saturnino, vittima compiaciuta dei propri umori, che non teme l’esclusione dal mondo e sente il bisogno di agire nell’ombra, dove l’umore nero incrocia il fascino del dolce oblio. Eppure la predisposizione solitaria non impedisce a Masi di essere dentro le cose e di approcciare una pittura ricca di spunti e di interesse. Il suo agire mi pare un altro retaggio culturale e visivo del tardo Novecento, di quando cioè la pittura stava passando al setaccio dell’arte concettuale, essendosi ormai accorta che il suo linguaggio da solo non avrebbe potuto farcela a fronteggiare l’irresistibile avanzata delle neoavanguardie. Mi viene in mente un articolo che scrisse, nel 1982, Helena Kontova su Flash Art a proposito della pittura che viene dalla performance: “la pittura si trasforma dunque inglobando alcuni elementi della performance, dell’installazione e anche della fotografia. Perché se l’arte d’avanguardia degli anni Sessanta e Settanta è stata caratterizzata dall’uso di oggetti extra-artistici (compreso il corpo umano), con l’accentuazione della loro materialità e oggettualità ed anche come pura rappresentazione (in alcuni casi si potrebbe parlare di nuova spettacolarità), la pittura in generale e quella degli ex performer in particolare tende ad assumere alcune di queste caratteristiche”. Nella maggior parte dei suoi lavori attuali Vito Masi utilizza corpi, che sono quelli dei propri familiari, le persone che gli stanno più vicine. Li costringe in torsioni innaturali, posizioni faticose, riprendendoli per frammenti o tranche. Ne studia i muscoli, la pelle con le proprie imperfezioni, mette in evidenza una sorta di geografia, di mappa, di atlante dell’epidermide. E qui, prima ancora che una performance privata – dura pochi istanti e la pittura la trasforma in qualcosa di potenzialmente eterno – mi ricorda le straordinarie fotografie in bianco e nero di John Coplans, che però ritraeva solo se stesso nell’impietoso andare verso la vecchiaia, mentre i corpi di Masi trasudano potenza e giovinezza. Se però prendiamo in particolare Moneta spicciola e Ultima schermaglia, i due dipinti che raffigurano pugni chiusi non si sa se a difendersi o ad attaccare, il richiamo al grande artista e teorico americano risulta ben più che una coincidenza. Tutto in Masi si muove nell’ombra, superfici lunari che fuoriescono dal nero notturno e alchemico, talvolta inframezzate da pause in rosso, rettangoli di colore che interrompono una sequenza di immagini con l’escamotage della pausa. Vito Masi pensa in termini di lirismo assoluto, senza ricorrere mai al meccanismo della narrazione. Nei suoi lavori non importa ciò che accade ma la forte concentrazione emotiva derivata da un processo di conoscenza del mondo che, non casuale, ci giunge attraverso la pittura. Altre interruzioni sono date dai rari paesaggi – Al centro del cosmo, Acinesia del Principe R., La fontana delle salamandre – che non hanno niente a che vedere con quella teoria dei “Nonluoghi” di cui parlò Marc Augé negli anni Novanta. Non sono periferie del niente, ma riflessioni sull’anima che investono una volta di più la memoria. È soprattutto in loro che sembra ancora fluttuare il suono antico del Mellotron da cui il tutto prese ispirazione. Un’eco appena percettibile in lontananza. Altri luoghi, altri tempi, la stessa vita.
LUCA BEATRICE
MOSTRE PRINCIPALI
2020 CASTRONUOVO DI S.ANDREA
MIG Castronuovo di S.Andrea
In occasione del V Centenario della nascita, 21 ARTISTI LUCANI RILEGGONO SANT’ANDREA AVELLINO
21/08/2021-21/08/2022
Collettiva a cura del MIG e Giuseppe APPELLA
2019 POTENZA
Cappella Dei Celestini
“Tu scendi dalla stelle”
Mostra di arte sacra contemporanea
22/12/2019-12/01/2020
Collettiva a cura di Grazia Pastore e don Vito Telesca
2019 Nardò
Relais Monastero Santa Teresa
“Art Monastery @”
06/04/2019-29/09/2019
Collettiva a cura Nunzia PERRONE e A100 Galleria ed Echo Art UG
2018 POTENZA
Museo Archeologico Provinciale
“Contemporanea”
Pittori,incisori e scultori lucani
Generazione 1930/1960
15/12/2018 – 19/01/2019
Collettiva a cura di Anna R.G.Rivelli
2018 Avigliano
Sala esposizioni
Ex Convento dei Riformati
“Le stanze del ricordo”
03 – 05 /08/2018
Collettiva a cura di Lucio Samela
2017 Galatina
Amarcord
27 – 30/06/2017
A100 Gallery e Art e la galleria Ars
Collettiva a cura Nunzia PERRONE
2017 Galatina
A100 Gallery
“ Al centro del cosmo”
18/02/2017 – 21/04/2017
Personale a cura di Fiorella Fiore e Sergio Buoncristiano
2017 Bologna
“SetUp” Contemporary Art Fair
27 – 29/01/2017
Fiera Arte contemporanea
a cura di A100 Gallery-Galatina
2016 Potenza
Museo Archeologico Provinciale
“Mellotron”
19/11/2016 – 20/12/2016
Personale a cura di Luca Beatrice
2016 Potenza
Galleria Civica di Potenza
“I Care (Io me ne curo), ovvero la Liturgia del prossimo”
01 – 31/03/2016
Collettiva a cura di Don Vito Telesca
2015 Potenza
“Galleria a cielo aperto” di Viale Dante
“Potenza della Luce”
21 – 31/12/2015
Collettiva a cura di Vito Palladino
2013 Potenza
Pinacoteca Provinciale
“Redditio Symboli” – Anno della Fede
05/03/2013 – 13/04/2013
Collettiva a cura di Don Vito Telesca
2012 Potenza
Galleria Civica di Potenza
“Artinomìe – Potenza e i suoi artisti”
28/12/2012 – 10/03/2013
Collettiva a cura di Anna R.G. Rivelli e G. Cafarelli
2012 Potenza
Esposizione d’Arte Pubblica
tra Palazzo della Provincia e Viale Dante
“Profezie. Miti. Visioni. L’arte lucana e il Nuovo Tempo”
21/12/2012 – 21/01/2013
Collettiva a cura di Simona Lopardo
2012 Albignasego
Villa Obizzi
“XII edizione della Biennale dell’Acquarello”
15/09/2012 – 14/10/2012
Rassegna a cura di Francesca Brugnettini
2012 Matera
Mediateca Provinciale di Matera
Palazzo dell’Annunziata
“Flammas domamus donamus cor”
30/03/2012 – 15/04/2012
Collettiva a cura di G. Caserta, D. Notarangelo,
C. Cosentino
2011 Potenza
Cattedrale di Potenza
“Mostra d’arte sacra”
27/12/2011 – 07/01/2012
Collettiva a cura di Don Vito Telesca
2011 Potenza
Galleria Civica Palazzo Loffredo
Padiglione Italia
“54’ Esposizione Internazionale d’arte
della Biennale Di Venezia”
per il 150° dell’Unità d’Italia
01/10/2011 – 27/11/2011
Collettiva a cura di Vittorio Sgarbi
2010 Muro Lucano
Centro Culturale Franco-italiano
Beni Archeologici della Basilicata
Centro storico – Acciottolato artistico
“Le parole sono pietre”
Installazioni permanenti
13/10/2010
A cura di Salvatore Pagliuca
2010 Potenza
Museo Archeologico Nazionale
Echi d’antico “Dove l’archeologia incontra il contemporaneo”
25/06/2010 – 08/07/2010
Collettiva a cura di F. Fiore, G. Pastore, A. M. Basso
2008 Potenza
Biblioteca Nazionale
“Via Crucis”
25 – 31/03/2008
Collettiva a cura di Don Vito Telesca
2008 Potenza
Pinacoteca Provinciale
“Eidos”
20 – 30/03/2008
Collettiva a cura di Rino Cardone
2007 Potenza
Galleria Teknè
“Diversa-mente insieme”
03 – 30/11/2007
Collettiva a cura di Giuseppina Travaglio
2007 Campobasso
Galleria Limiti Inchiusi
“Eikasia”
13 – 23/10/2007
Personale con catalogo a cura di Rino Cardone
2007 Shanghai
Spazio Mooma Show room design Italiano Expo casa
Museo Shop Temporaneo d’Arte Contemporanea
Galleria Teknè
“Artour-O”
19 – 24/09/2007
Collettiva a cura di G.Travaglio
2007 Firenze
Grand Hotel Minerva
Museo Shop Temporaneo d’Arte Contemporanea
Galleria Teknè
“Artour-O” – 5’ Edizione
23 – 25/02/2007
Collettiva a cura di G.Travaglio
2006 Roma
Ripa Hotel – International Contemporary Art Fair
Galleria Teknè
“Riparte”
24 – 26/11/2006
Collettiva a cura di G. Matricardi, B. Puiatti, S. Rossi, A.B. Oliva
2006 Potenza
Museo Permanente d’arte Contemporaneo
“Agibile – Ambientarte”
23.11.2006 – Mostra permanente
Collettiva a cura di C. Casorati, G. Pastore, P. Totaro-Ziella
2006 Potenza
Galleria Teknè
“2’ giornata del contemporaneo”
14/10/2006
Collettiva a cura di A.M.A.C.I. – G. Travaglio
2006 Potenza
Galleria Teknè
“RestArt”
28/08/2006 – 07/10/2006
Collettiva a cura di G. Travaglio
2006 Potenza
Museo Archeologico Provinciale
“L’Arte tra il visibile e l’invisibile 1806-2006”
22/08/2006 – 07/09/2006
Collettiva a cura di V. Palladino e R. Santacroce
2006 Melfi
Palazzo Comunale, Sala Esposizioni
“Frammenti”
01 – 10/06/2006
Personale
2006 Potenza
Biblioteca Nazionale – VIII settimana della cultura
“Non solo carta impressioni e suggestioni:
fermenti artistici in una regione del Sud”
02 – 09/04/2006
Collettiva a cura di R. Cardone, G. Mongelli,
Don V. Telesca
2006 Potenza
Galleria Civica Palazzo Loffredo
“Ciò che è infinitamente piccolo”
Arte sacra
Artisti del 1900 e contemporanei
26/03/2006 – 29/04/2006
Collettiva a cura di R. Cardone, G. Mongelli,
Don V. Telesca
2006 Potenza
Museo Archeologico Provinciale
04/02/2006 – 05/03/2006
Milano
Politecnico Campus Bovina edificio PK
05/04/2006 – 06/05/2006
Napoli
Chiesa Di San Severo Al Pendino
13/05/2006 – 17/06/2006
Francavilla al Mare
Fondazione Michetti Palazzo San Domenico
29/07/2006 – 03/09/2006
Palermo
Teatro Nuovo Montevergini
25/11/2006 – 03/12/2006
Bologna
Chiesa S. Cristina, Piazzetta Morandi
27 – 28/01/2007
Roma
Studio MIC
01/02/2007
Murano
Berengo Studio
09/06/2007 – 30/09/2007
“13 x 17 – 1000 artisti per un’ indagine eccentrica
sull’arte in Italia”
Collettiva a cura di P. Daverio e J. Blanchaert
2005 Potenza
Galleria Teknè
“Il digitale nel terrestre”
15/03/2005 – 30/04/2005
Collettiva a cura di G.Travaglio e G. Marziani
2005 Viterbo
Fiera – Mostra mercato d’arte moderna
e contemporanea – Galleria Teknè
“Vitarte”
11 – 14/03/2005
A cura di G.Travaglio
2004 Loreto
Palazzo Apostolico Museo-Pinacoteca
“I misteri del Rosario”
Mostra d’arte sacra contemporanea
14/08/2004 – 14/9/2004
Collettiva a cura di Don V. Telesca,
G. Mongelli, A. Paglione, F. Grimaldi
2004 Potenza
Palazzo Regione Basilicata
“Incontri d’autori”
17 – 29/5/2004
Rassegna a cura di Mario Santoro
2004 Potenza
Museo Archeologico Provinciale
“Pittori e scultori della Provincia di Potenza”
25/03/2004 – 02/05/2004
Collettiva cura di S. Fugazza, L. Gavioli, F. Corrado
2004 Potenza
Salone Pontificio Seminario Regionale Minore
“Rosarium Virginia Mariae”
14/03/2004 – 01/5/2004
Collettiva a cura di Don Vito Telesca
2004 Bari
Roche Bobois
“Mostra di pittura”
06/03/2004 – 31/5/2004
Personale
2003 Bologna
Salone della comunicazione pubblica
Consiglio Regionale di Basilicata
17 – 19/09/2003
Rassegna
2003 Senise
Pagliarone
“Pagliaronarte”
03/09/2003
Collettiva a cura di Pasquale Totaro-Ziella
2003 Potenza
Ass. ANT – Galleria Teknè
“Acquerelli”
09 – 11/03/2003
Personale a cura di G.Travaglio
2002 Potenza
Camera di Commercio
“1’edizione Concorso Opere Pittoriche”
Rassegna
2002 Maschito
Pro-Loco “Fra Rosario Adduca”
“La Basilicata x Pinocchio”
01 – 10/12/2002
Collettiva a cura di S. Carrozzini e P. Ragone
2002 Potenza
Auditorium Conservatorio Musicale
“C.G. da Venosa”
“Mostra di pittura”
12 – 14/10/2002
Personale
2002 Potenza
Salone Pontificio Seminario
Regionale Minore
“Un tempo e uno spazio per l’omaggio
alla bellezza”
21/06/2002 – 13/07/2002
Collettiva a cura di Don Vito Telesca
2002 Potenza
Show Room “Imation”
“Mostra di pittura”
01 – 31/05/2002
Personale
2002 Potenza
Museo Archeologico Provinciale
“La Basilicata x Pinocchio”
16 – 31/03/2002
Collettiva a cura di S. Carrozzini e P. Ragone
2001 Matera
Biblioteca della Provincia di Matera
“La Basilicata X Pinocchio”
01 – 30/12/2001
Collettiva a cura di S. Carrozzini e P. Ragone
2001 Matera
Circolo culturale “La Scaletta”
“Asrama”
17 – 30/11/2001
Personale con catalogo a cura di R. Cardone
e F. Palumbo
2001 Nova Siri
2’ Edizione “Artesud”
04 – 19/08/2001
Collettiva a cura di Piero Ragone
2001 Potenza
Salone Pontificio Seminario Regionale Minore
“Il Convito della bellezza”
09/02/2001 – 01/03/2001
Collettiva a cura di Don Vito Telesca
2000 Taranto
Fondazione Rocco SPA-NI
“Gioco Blu” laboratorio creativo per un collettivo
percorso nell’immaginario
27/08/2000
Estemporanea a cura di R. Cardone e G. Petruzzelli
2000 Maratea
Centro Culturale “Maratea”
24/08/2000 – 01/09/2000
Personale a cura di Josè Cernicchiaro
2000 Castelgrande
Osservatorio Astronomico Castelgrande
25 – 27/06/ 2000
Personale a cura di Sc. Ingegneria
Aerosp.le-Università degli studi Roma “La Sapienza”
2000 Potenza
Piazza M. Pagano
Fiera del Libro “Libri di Artisti”
25 – 28/05/2000
Collettiva a cura di Salvatore Pagliuca
1999 Pietragalla
Comune Sala consigliare
“La grande stella dei Palmenti”
18/12/1999 – 10/01/2000
Collettiva a cura di “Arte 10 “ Potenza
1999 Potenza
Museo Archeologico Provinciale
“Nostos”
02 – 16/10/1999
Personale con catalogo a cura di Mario Trufelli
1995 Avigliano
Circolo ARCI
“Mostra di pitttura”
01 – 17/07/1995
Collettiva
1994 Perugia
Locanda degli Artisti
“Mostra di pitttura”
17/07/1994 – 05/08/1994
Personale
1993 Ruoti
Scuola Media Statale “M.Carlucci”
“Mostra di pitttura”
02 – 10/06/1993
Personale
1992 Avigliano
Circolo Anspi “Don Mimì Mecca”
“Mostra di pitttura”
23/12/1992 – 03/01/1993
Collettiva
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Il servizio è a pagamento e salvo disponibilità. Prenotatelo in anticipo presso la reception.
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Il servizio è a pagamento ed è disponibile dalle 8.00 alle 22.00. Prenotatelo alla reception.
The service is subject to charges and is available from 8.00 to 22.00. Book it at the reception.
Il numero del canale info dell'hotel è 800, i canali di emittenti straniere vanno dal 601 al 630.
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A richiesta è possibile ordinare pasti per bambini (servizio a pagamento).
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A richiesta è disponibile il set di cortesia aggiuntivo (servizio a pagamento).
An additional courtesy set is available on request (paid service).
A richiesta anticipata è disponibile il servizio di baby sitter (servizio a pagamento).
A baby sitter service is available upon advance request (paid service).
Se avete fretta di partire, contattate la reception in anticipo per conoscere i tempi di attesa per la colazione.
If you are in a hurry to leave, contact the reception in advance to find out the waiting times for breakfast.
Inquadrate il QR Code accanto a ogni mosaico per avere maggiori dettagli sull'autore dell'opera. Potete acquistare il mosaico che gradite, direttamente alla Reception.
Scan the QR Code close to each mosaic to get more details on the artwork's author. You can buy the mosaic you like directly at the Reception.